Origami, la leggenda delle mille gru

Gli origami 

L’usanza dell’origami è molto diffusa in Oriente, soprattutto in Giappone. Arrivò in Europa nel 1860 grazie a Robert Harbin, un prestigiatore britannico. Da quel momento timidamente cominciarono a diffondersi gli origami nel mondo occidentale.
La parola origami deriva dal verbo ORU (piegare) e KAMI (carta) e si tratta di un’antica arte giapponese. La parola Kami pronunciata allo stesso modo ma scritta con un ideogramma diverso, può voler dire anche divinità. L’origami è quindi l’arte di trasformare una cosa terrena, come un foglio di carta, in qualcosa di divino. Infatti i primi origami fanno la loro comparsa proprio nei templi shintoisti.
I primi origami (GO-HEI) erano costituiti da semplici strisce di carta piegate in forma geometrica unite da un filo. Questi venivano utilizzati per delimitare gli spazi sacri.
Con il passare del tempo, gli origami diventarono anche figure molto complesse. Oggi ne esistono di tantissimi tipi, ma la maggior parte hanno come base un semplice foglio di carta quadrato. Questa arte viene anche oggi trasmessa fin da subito ai bambini, non solo per intrattenerli, ma sopratutto per trasmettere loro il concetto della continua trasformazione della materia.
Uno degli origami più famosi è sicuramente la gru, detto in giapponese orizuru. I colori bianco e rosso, caratteristici della gru della Manciuria, sono simbolo di purezza e virilità.

Gli Origami e la leggenda delle mille gru

Secondo il mito giapponese, la gru è un animale capace di vivere fino a 1000 anni. Per questo motivo, fabbricando un orizuru è possibile aspirare ad una simile longevità. Fabbricandone 1000, recita un’antica leggenda, è possibile esaudire qualsiasi proprio desiderio.
La leggenda delle mille gru è collegata alla storia di Sadako Sasaki. A soli due anni rimase miracolosamente illesa dall’esplosione della bomba di Hiroshima. A 12 anni si ammalò di leucemia e inizio a realizzare, con qualsiasi tipo di carta che le capitava tra le mani, degli orizuru, nella speranza di poterne fabbricare 1000. Il suo desiderio era quello di guarire e di terminare tutte le guerre. Sadako riuscì a confezionare solo 644 delle 1000 gru prima di morire. Le restanti 356 furono realizzate dai suoi amici e sepolte con lei.

La gru divenne simbolo di pace e migliaia di gru colorate ogni anno  vengono appese sotto il monumento della pace dei bambini di Hiroshima.

paper crane

La città di Hiroshima è una meta imperdibile nei viaggi nel paese nipponico. perchè  dobbiamo sfatare il mito: viaggiare in Giappone è troppo Caro!